di Angelo Garini
Si parla tanto dell’Italia come meta privilegiata per un turismo proveniente da tutto il mondo, si parla di flussi, di numero di stagionalità, ma tutto questo parte da molto lontano…
Si viene in Italia, per i paesaggi, per la storia, per l’arte, per il cibo, per sposarsi, per quell’atmosfera e per quello stile di vita che ci contraddistingue e del quale a volte dovremmo essere più consapevoli e grati.
Si viene in Italia per vivere un’esperienza che non si dimentichi, che ci coinvolga in maniera profonda e completa.
Si viene in Italia da sempre, per il Grand Tour, tra ‘800 e ‘900, per un turismo d’élite, tra ‘800 e ‘900, per un turismo più organico e di cui si è capita l’importanza, a partire dal ‘900. ED è proprio nel’900 che si inizia a raccontare l’Italia con spirito diverso, trattando la destinazione Italia, come un prezioso prodotto da promuovere attraverso una comunicazione mirata e creativa.
Ce lo racconta una bellissima mostra a Torino, Dal 13 febbraio al 25 agosto 2025, presso Palazzo Madama – Museo Civico d'Arte Antica.
“Visitate l’Italia! Promozione e pubblicità turistica 1900-1950”, è un racconto inedito sull’avvincente storia della promozione turistica italiana, dalla fine dell’Ottocento ai primi anni della ricostruzione dopo il Secondo conflitto mondiale, attraverso duecento manifesti, centinaia di guide e pieghevoli illustrati, accompagnati da tanti oggetti iconici.
Enrico Grimaldi Solda, 1925 Richter & C., Napoli – ENIT Edizione Pro-Solda, carta / litografia a colori, 70x100 Milano, Castello Sforzesco, Civica Raccolta delle Stampe “Achille Bertarelli”
A cura di Dario Cimorelli e Giovanni C.F. Villa, Direttore di Palazzo Madama, e con un allestimento di Emilio Alberti e Mauro Zocchetta, l’esposizione ripercorre l’evoluzione del manifesto turistico attraverso i grandi protagonisti dell’illustrazione italiana dell’inizio del Novecento. Dalle prime testimonianze pubblicitarie firmate da importanti nomi, quali ad esempio Leopoldo Metlicovitz e il giovane Marcello Dudovich, a cui si affiancano artisti come Ettore Tito, Ettore Ximenes, Galileo Chini, fino alla nascita nel 1919 dell’ENIT, l’Ente Nazionale per l’incremento delle industrie turistiche, con il quale le commissioni iniziano a seguire regole diverse. Da questo momento si inizia infatti a privilegiare l’affidamento di campagne promozionali plurisoggetto a uno stesso illustratore - tra questi ad esempio ritroviamo Mario Borgoni, Giovanni Guerrini, Marcello Nizzoli e Virgilio Retrosi - oppure a esecutori rimasti anonimi spesso legati alle tipografie.
Il percorso espositivo, allestito nella Sala del Senato, si sviluppa in cinque grandi sezioni che consentono un viaggio nella creazione dell’immaginario italiano. Partendo dalle Alpi e seguendo la dorsale appenninica, si giungerà alla meraviglia delle nostre isole per poi risalire l’Italia delle acque termali, del mare e delle spiagge, del divertimento e dello sport, della salute e della Belle Époque, alla scoperta di quello che diventerà il mito dell’Italia del secondo dopoguerra.
Vincenzo Alicandri Abruzzo, 1925 ca. GRAFIA SAIIG, Roma – ENIT, carta / litografia a colori 68x98; tela 78x109 Milano, Castello Sforzesco, Civica Raccolta delle Stampe “Achille Bertarelli”
Si parte dalla fine del XIX secolo, quando nasce l’idea del manifesto, come strumento di comunicazione, che ben presto diventa uno dei mezzi di maggiore efficacia anche nel settore del turismo, capace di saldare in immagini e parole i capisaldi della creatività italiana, dando un impulso fondamentale alla promozione del territorio Al passaggio tra Ottocento e Novecento località balneari delle Riviere romagnola e ligure, rinomate cittadine montane e lacustri diventano protagoniste di campagne pubblicitarie che, dai muri delle città, echeggiano e anticipano stagioni estive e invernali.
Con il suo sviluppo, il manifesto turistico diviene simbolo dell’immaginario del nostro Paese, dando vita a opere iconiche capaci nel tempo di connettere indelebilmente i ricordi dei viaggiatori di tutto il mondo. Una parabola che parte dalla tradizione del Grand Tour e ha in Johann Wolfgang von Goethe un protagonista in grado di rendere il Bel Paese un fenomeno di moda europeo fin dall’uscita, nel 1816, dei due volumi del Viaggio in Italia, divenendo di fatto il primo travel blogger dell’era moderna e aprendo la via a due secoli di successo del turismo in Italia.
Se sull’onda del viaggio culturale i luoghi inizialmente più ricercati sono i monumenti e le rovine dell’antichità - con Roma, Pompei e la Sicilia protagoniste assolute -, lo sviluppo dei mezzi di trasporto, primo tra tutti la ferrovia, porta all’Italia una posizione di preminenza a livello internazionale, con un flusso importante in arrivo dagli Stati Uniti che faranno di mete quali Capri e Ischia veri santuari della vacanza di lusso.
Marcello Nizzoli Bergamo, 1927 Edizioni STAR - Officine Impresa Gen. d'Affissioni e Pubblicità, Milano – ENIT, carta / litografia a colori, 70x100,5; Tela 75x106,5 Milano, Castello Sforzesco, Civica Raccolta delle Stampe “Achille Bertarelli”
Agli inizi del Novecento il turismo comincia ad avere un peso importante nell’economia italiana e, dopo il drammatico arresto causato dalla Prima Guerra mondiale l’istituzione dell’ENIT consente all’Italia di progettare il riavvio dell’economia del paese e, conseguentemente, anche quella del turismo. L’Ente Nazionale per l’incremento delle industrie turistiche - strettamente legato alle Ferrovie dello Stato - è fortemente voluto dal Touring Club Italiano ed è preposto alla promozione, alla gestione e al coordinamento dell’attività turistica e alberghiera dipendente dal Ministero dell’Industria, Commercio e Lavoro. Un ente capace di portare nuovo sviluppo alla promozione del turismo in Italia e all’estero, ampliando significativamente la riflessione sulle cosiddette attrazioni turistiche italiane. Nel corso degli anni l’ENIT sostiene un’intensa attività pubblicistica con opuscoli, dépliant, cartine geografiche e manifesti, promuovendo le località e gli eventi artistici e sportivi. La rinascita del turismo italiano è così affidata all’arte pubblicitaria in quella che diverrà l’epoca d’oro del manifesto.
Amos Scorzon ? Siena, 1925-1930 ENIT, carta / litografia a colori 70x98; Tela 79,5x108 Milano, Castello Sforzesco, Civica Raccolta delle Stampe “Achille Bertarelli”
Un’illustrazione più duttile, economica e facilmente riproducibile della fotografia, cui spetta il compito di evocare con la grafica le destinazioni più affascinanti. Sono gli anni in cui vedono la luce alcuni tra i manifesti più iconici della pubblicità italiana: le vedute di Capri, Ischia, Pompei e Napoli a opera di Mario Puppo; i panorami di Portofino di Leonetto Cappiello; le Rimini e Padova di Marcello Dudovich. Autori di raffinatissime interpretazioni di un’Italia che diviene un coloratissimo caleidoscopio di luoghi desiderabili e di immagini capaci non solo di proporre una destinazione, ma anche un modo di vivere, un’esperienza totalizzante.
La mostra è accompagnata da un catalogo edito da Dario Cimorelli Editore con i saggi dei curatori e di Anna Villari.
ORARI: lunedì e da mercoledì a domenica: 10 – 18. Martedì chiuso.
Il servizio di biglietteria termina un’ora prima della chiusura.
Alessandro Pomi Milano, 1930 Studio Editoriale Turistico, Milano – ENIT, carta / litografia a colori 63x99; tela 72x109 Milano, Castello Sforzesco, Civica Raccolta delle Stampe “Achille Bertarelli”
anonimo Lago di Como, inizio sec. XX Chiattone Officine d'Arti Grafiche, Milano, carta / litografia a colori 70x100; con cornice 77x106,5x1,5 Milano, Castello Sforzesco, Civica Raccolta delle Stampe “Achille Bertarelli”
Giovanni Guerrini Cesenatico, 1932 ca. Novissima, Roma – ENIT, carta / litografia a colori 70x100; telaio 70x100x2 Treviso, Museo Nazionale Collezione Salce
Mario Borgoni Amalfi, 1920 Officine Ricordi, Milano, carta / litografia a colori 66x102,5; tela 76,5x113 Milano, Castello Sforzesco, Civica Raccolta delle Stampe “Achille Bertarelli”
Marcello Nizzoli Agrigento, 1928 Edizioni STAR - Officine Impresa Gen. d'Affissioni e Pubblicità, Milano – ENIT, carta / litografia a colori 70x100; tela 81x111 Milano, Castello Sforzesco, Civica Raccolta delle Stampe “Achille Bertarelli”
Pio Solero Cortina. La regina delle Dolomiti, 1925 Edizioni S. E. D., Cortina – ENIT, carta / litografia a colori 61,5x100; telaio 61,5x100x2 Milano, Castello Sforzesco, Civica Raccolta delle Stampe “Achille Bertarelli”
Gino Ravaioli Rimini, la più bella spiaggia, 1926 Off. Chappuis, Bologna, carta / litografia a colori 100x140; tela 110x149 Milano, Castello Sforzesco, Civica Raccolta delle Stampe “Achille Bertarelli”