di Angelo Garini
Immaginate l'ora dell'imbrunire, quell'ora speciale, quando il sole è ormai tramontato e tutto si ammanta di un velo lieve di oscurità, prima che diventi davvero buio.
Nel bosco c'è un percorso di candele che vi conduce ad una piccola radura tra cedri, felci e cuscini di muschio. In mezzo c'è una tavola apparecchiata con cura, fatta di ceramiche bianche e azzurre, sfere di muschio e fiori bianchi, molte candele.
Qua è là tanti pacchetti avvolti da una carta bianca e chiusi da un nastro rosso.
La tovaglia è antica ed è disposta sul tavolo, con naturalezza, quasi come se il vento l'avesse mossa e scomposta.
E' caduta la neve che ha ricoperto fiori, piatti e tovaglia.
A dare forza alla decorazione, ci sono una serie di alberi realizzati intagliando lastre di metallo, quasi come se fossero sculture moderne che vogliono contrastare con la loro fierezza, la morbida delicatezza di ciò che li circonda.
E' l'ora dell'imbrunire e la notte sta arrivando, ma se vi siederete a quella tavola, il tempo si fermerà per un po' e potrete goderne la bellezza alla luce delle candele in compagnia dei vostri ospiti.
Manca solo un coro che possa accompaganre la bellezza di quel momento, cantando brani natalizi, che scaldano ik cuore e ci portano nei luoghi della nostra infanzia.
"adeste fideles, leti triumphantes...." volete cantare anche voi?
Dall'archivio di Immagina magazine in occasione del 15° anno di pubblicazione.