Scritti del dottor Hassan AL Qatrawy
Introduzione di Angelo Garini
Spesso, in queste pagine virtuali, ho raccontato che, molti dei miei articoli o delle mie interviste, sono nati da incontri casuali e soprattutto, nuovamente, virtuali, che mi hanno permesso di aprire porte su mondi, persone, storie di vita che mai averi avuto modo di conoscere.
Proprio attraverso Instagram ho avuto l'occasione e il piacere di conoscere una persona, Munira EL Najar, che vive a Gaza e già questo basterebbe per descrivere la sua vita, madre di quattro figli in crescita in quel paese e in quella situazione e con questo potrei non aggiungere altro, ma che è anche docente di lingua inglese e moglie di Hassan AL Qatrawy, docente universitario, psicologo, autore e scrittore.
Munira mi ha chiesto di dare loro voce ed è per questo che ho deciso di dare spazio ad una piccola rubrica, che spero possiate leggere in molti, per condividere testi che sono pieni di dolcezza, nonostante la drammaticità che ne scaturisce.
I gatti di Gaza
Due ore di tentativi incessanti per convincere uno sciame di gatti che si era radunato intorno a me mentre preparavo il nostro unico pasto della giornata che il cibo di oggi semplicemente non era di loro gusto. Ho detto loro, più di una volta, che si trattava di molokhia. Non mi hanno creduto. I gatti hanno frainteso le espressioni sul mio viso. Tutti miagolavano incessantemente, senza sosta. Solo uno sembrava capire quello che stavo dicendo e ha iniziato a miagolare agli altri, come per spiegare che il pasto di oggi era destinato agli esseri umani. Ma anche allora non le hanno creduto. I gatti hanno preso il controllo del posto. Uno si è seduto accanto al fornello, un altro si è rannicchiato sulla mia sedia logora, un terzo camminava in cerchio, un quarto si è appollaiato sul muro. E il più grande fissava direttamente il cibo, scambiando sguardi risentiti con me. Dopo molte discussioni, abbiamo trovato una soluzione: mettere il cibo a disposizione di tutti e mangiare insieme. Chi lo gradiva poteva continuare a mangiare fino a saziarsi, chi non lo gradiva poteva andare a cercare qualcos'altro. Ed è proprio quello che è successo. Abbiamo servito la molokhia e i miagolii sono ricominciati, come se fosse una festa. I gatti stanno perdendo la loro gentilezza. Prima di questa fame, erano tranquilli e docili, obbedienti in modo stranamente sottomesso. Oggi sono diventati creature selvagge, che lottano per la loro parte di qualunque avanzo rimanga. E questo è un loro diritto, dato loro da Dio. Abbiate fiducia nel Provvidente Colui che non ha abbandonato i gatti, non abbandonerà un popolo.
ph.credit