Di Angelo Garini
La ceramica di Laveno è da sempre parte della nostra casa sul Lago Maggiore, dove, fin da quando ho aperto gli occhi al mondo, ho avuto il piacere di vedere ed usare servizi da tavola, da tè, da caffè, in ceramica e porcellana che recano i diversi marchi che si sono succeduti nella storia della produzione. Allo stesso, modo, Palazzo Perabò, che ospita la sede del Midec, Museo del design ceramico, è parte integrante del paesaggio che la circonda e da sempre costituisce un'eccellenza di questo territorio.
Da appassionato quale sono, di tutto ciò che riguarda l'arte del ricevere e la costruzione della tavola, naturalmente, non potevo che essere un collezionista di manufatti prodotti nell'800 e nel '900, dagli stabilimenti lavenesi della ceramica, che si sono aggiunti ai molti pezzi già parte delle dotazioni di casa.
Ma si sa, chi ama quello che nel '700 veniva definito "l'oro bianco", non si stanca mai di cercare e di arricchire le proprie collezioni, né si stanca di ammirare ciò che un museo come il Midec possiede e mette in mostra.
Senza scendere nel dettaglio di questa ventata di novità che il Vice Sindaco e Assessore alla cultura Mario Iodice ha portato nel museo, cosa che non posso far a meno di apprezzare moltissimo, vorrei raccontarvi una bellissima mostra che ho avuto il piacere di visitare e che ha segnato l'inizio di un percorso che riserverà moltissime sorprese all'interno del progetto "Nuove Terre" a cura della nuova conservatrice Anty Pansera affiancata da Giacinta Cavagna di Gualdana, nell’ambito del progetto “Nuove Terre” finanziato grazie alla Fondazione Cariplo, con l’obiettivo di riscoprire il patrimonio nascosto del Museo, iniziando così anche un percorso di ricerca e valorizzazione dei tesori conservati nei depositi.
"Caffè, tè, me?" è il titolo di questa mostra che fa riferimento alla frase di Tess McGill alias Melanie Griffith in “Una donna in carriera”, fortunato film commedia di Mike Nichols.
Servizi da caffè e da tè, quindi tazzine, lattiere, caffettiere, teiere, zuccheriere, piccoli vassoi per due per bevande che fanno parte del quotidiano di tutti noi e Manufatti anonimi che illustrano visivamente come cambiano le forme, i volumi e i decori della Società Ceramica di Laveno tra Ottocento e Novecento ma anche pezzi firmati da Guido Andloviz (art director – diremmo oggi – della manifattura dagli anni Venti) e da Antonia Campi (Compasso d’Oro alla Carriera) che gli è succeduta e alla quale si deve anche il progetto di questo Museo civico nato nel 1971.
Ed è proprio firmata da Andloviz la prima tazzina da caffè che Celestino Milani, nel 1937, offriva alla degustazione nella sua storica torrefazione di Como, che nel tempo e con i suoi eredi ha continuato a selezionare, tostare e miscelare pregiate varietà di caffè. E il Caffè Milani in questa occasione affianca il MIDeC per rendere più attraente e coinvolgente l’allestimento delle sale al pianterreno del Museo curato dallo scenografo Ivo Tomasi, dove sacchi di grani e piantine di caffè impregneranno l’aria di aromi che accompagneranno i visitatori in un percorso sensoriale.
Gli amanti del tè saranno coccolati dai produttori di questa preziosa pianta, coltivata con successo dalla Compagnia del Lago di Verbania, che fanno scoprire ai visitatori, la Camellia sinensis (L.) O. Kuntze var. sinensis, l’unica specie arborea da cui derivano tutti i tè.
Nelle parole di Anty Pansera, storica e critica delle arti decorative e applicate e del design e nuova curatrice del museo (www.antypansera.it), insignita del Compasso d’Oro alla Carriera per le sue ricerche, troviamo lo spirito della nuova stagione del MIDeC - “La valorizzazione del patrimonio del MIDeC è il primo dei due pilastri del programma-progetto che ci si propone per questo nuovo corso del Museo Internazionale del Design Ceramico: riscoprire un intrigante passato e riaprire casse piene di meraviglie. Il secondo è l’attenzione e la messa in scena di momenti pregnanti della storia della ceramica e dei ceramisti, coniugata con l’attenzione al presente e alle innovazioni che questo materiale ecologico permette progettualmente e creativamente: la ceramica è sempre più protagonista della ricerca contemporanea, borderline tra il mondo, il progetto del design e l’arte.
Auspichiamo che le rassegne che si succederanno, nel rispetto della sua tipicità, incontrino l’interesse di un pubblico, di fruitori, sempre più differenziato, locale ma anche nazionale ed internazionale. Un pubblico generico ma curioso. Un’attenzione speciale è rivolta agli studenti e alle scuole, con il desiderio di coinvolgere anche un pubblico specialistico e di proporsi di nuovo a tutti quei lavenesi che hanno nel Museo un punto di riferimento personale o familiare".
Il vicesindaco e Assessore alla Cultura Mario Iodice, aggiunge: " È un grande onore per noi poter contare sull’alta professionalità di Anty Pansera e di Giacinta Cavagna, esperte d’indiscusso valore scientifico nell'ambito del design ceramico e della storia della ceramica. Con il loro contributo il nostro Museo raggiungerà senz'altro mete sempre più importanti".
Il nuovo corso della storia dei musei ci sta portando sempre più spesso a vedere questi luoghi, come centro di aggregazione culturale, luoghi vivi dove trascorrere del tempo e dove immergersi in esperienze di cultura, formazione e crescita personale, è davvero una grande gioia per me, che da sempre ho un grandissimo amore per il Lago Maggiore e per il territorio di Laveno, poter seguire e condividere con voi il bellissimo lavoro fatto e tutto quello che verrà.
La prossima mostra si inaugura il 14 maggio e sarà sicuramente un'altra meravigliosa scoperta, trovate tutte le informazioni sul sito del museo.
www.midec.org