Aiello Calabro, perla di un territorio, tutto da scoprire
Di Angelo Garini
L’Italia, paese dai mille tesori nascosti, dalle mille sorprese, ovunque diverse, ma sempre sorprendenti e affascinanti…
L’Italia, il paese che tutti ci invidiano e dove tutti vorrebbero vivere, il paese che amo tanto e che ho la fortuna di poter conoscere, in molte delle sue infinite sfaccettature, grazie al mio lavoro.
Un lavoro che mi permette di vivere esperienze uniche, di conoscere luoghi meravigliosi, di incontrare persone interessanti e di ascoltare storie che parlano del nostro prestigioso e ricchissimo passato.
Da qualche anno, ormai, proprio grazie all’amore che ho per l’Italia, tutta, mi occupo di progetti di promozione territoriale per creare nuove destinazioni, che possano diventare interessanti poli di attrazione per i territori nei quali si trovano quelle destinazioni. Creare una destinazione, in particola modo se definiamo una vocazione al turismo matrimoniale, per quella destinazione, vuol dire dare vita ad una microeconomia, che interessi tutte le attività del territorio, ma vuol dire anche dare il via ad un processo di coinvolgimento sociale, nel momento in cui si vanno a riscoprire le memorie storiche, tradizionali e artigianali della comunità, attraverso il racconto di chi ne fa parte. Il turismo matrimoniale è un settore in forte crescita e, ribatte, al cosiddetto turismo “mordi e fuggi” con una permanenza minima di almeno tre giorni per gruppi di almeno 60/80 persone.
Persone che alloggiano sul posto per almeno tre giorni, visitano il territorio circostante, usufruiscono di tutti i servizi locali e di tutte le attività presenti.
Palazzo Cjbo Malaspina
In uno dei miei viaggi, fatti con lo scopo di andare a scoprire quelli che potrebbero diventare dei forti attrattori per questo settore, ho avuto il piacere di conoscere Aiello Calabro, piccolo comune sulle colline a poca distanza da Lamezia Terme, grazie a Stella Filella, che si occupa di organizzazione di eventi e matrimoni, con sede della sua attività in provincia di Cosenza.
Stella, che ben conosce il territorio e che ha una visione all’avanguardia su come proporlo con attività ed eventi che coinvolgano territorio, residenti e persone che vengono da fuori, ha organizzato un evento dedicato ai futuri sposi proprio nel Palazzo Cybo Malaspina che da un lato si affaccia sulla piazza principale di Aiello e dall’altro su un giardino a terrazze che offre scorci meravigliosi sul mare e sull’isola di Stromboli.
All’origine di tutto, c’è l’entusiasmo della giunta comunale di Aiello, guidata dal Sindaco Luca Lepore e in particolare quella dell’assessore Giuseppe Rocchetta, che ha voluto questo evento e che ha intuito come i matrimoni, possano essere un “facilitatore” per usare un termine tecnico, dello sviluppo di nuovi aspetti dell’economia locale.
L’evento è stato ospitato nelle sale di Palazzo Cjbo Malaspina, restaurato con grandissimo impegno e grande attenzione dai proprietari, che hanno deciso di aprirlo ad eventi e matrimoni, grazie ai giardini, alle sale e al bellissimo affaccio sulla piazza.
il giardino e il panorama di Palazzo Cjbo Malaspina
Caratteristiche queste, che ne fanno una perfetta “location” che saprà sicuramente colpire l’attenzione di chi, venendo da lontano, sceglierà questo territorio per il proprio matrimonio.
All’interno una selezione di aziende del territorio e gli allestimenti floreali curati da Stella Filella, hanno anticipato la sfilata divisa in due momenti, uno dedicato alla presentazione delle collezioni 2025 di Masellis Boutique di San Marco Argentano l’altro dedicato invece alla presentazione di alcuni abiti da sposa del passato, che hanno accompagnato negli anni scorsi, le spose di Aiello nel giorno del loro matrimonio.
Un’idea di Giuseppe Rocchetta, che, in linea con ciò che è l’obiettivo dei miei interventi di promozione territoriale, vuole dimostrare come il turismo matrimoniale abbia ricadute positive sia dal punto di vista economico che da quello sociale, nel coinvolgimento delle popolazioni locali.
Aiello Calabro è dunque un borgo storico, ricco di preziosi palazzi, chiese e di scorci naturalistici, nonché dell’imponente Castello che lo sovrasta e che recentemente stato restaurato e che ben presto verrà riaperto alla fruizione del pubblico.
Rappresenta quindi un luogo ideale, per divenire sede di matrimoni, non solo delle province circostanti, ma da fuori regione e anche dall’estero, attirando un pubblico di coppie interessate alla scoperta di destinazioni inedite, che consentano, agli sposi e ai loro ospiti, di vivere una vera esperienza coinvolgente e indimenticabile.
Di seguito ecco una descrizione di tutto ciò che si può vedere ad Aiello.
Oltre alle splendide vestigia del castello feudale, che sono attualmente di un'intensa campagna di scavo, recupero e consolidamento, molte sono le testimonianze artistiche cittadine degne di nota, in primis la Collegiata di Santa Maria Maggiore, seu Santa Maria ad Nives, edificata dai Siscar nel XV secolo e ricostruita dopo i rovinosi terremoti che ciclicamente l'hanno rovinata. L'improvvido restauro attuato dopo il terremoto del 1905 ha purtroppo comportato la distruzione di notevoli testimonianze artistiche, la più grave delle quali fu la demolizione del campanile cinque-seicentesco, una monumentale torre profilata in pietra a tre ordini e sormontata da cupola, torre di cui oggi rimane la sola base. Gli interni, severamente spogli, ospitano ancora l'altare maggiore settecentesco, proveniente dalla perduta chiesa di San Giacomo delle Clarisse, la cappella settecentesca dei Morti o del Purgatorio, decorata in stucchi, la cappella ottocentesca del Sacro Cuore (già del Patrono), dalla deliziosa pianta ottagonale decorata da stucchi neogotici, e la cappella novecentesca di San Geniale Martire, Patrono principale di Aiello. Il corpo intero del Martire romano, caduto sotto le persecuzioni di Diocleziano e sepolto nelle catacombe romane di San Lorenzo al Verano, vennero donate ad Aiello dal fratello del duca Alberico II, il cardinale Alderano Cybo, primo ministro di papa Alessandro VII. Le reliquie giunsero in Città il 26 luglio del 1667 raccogliendo ben presto l'affetto e la devozione del popolo anche per via dei grandi miracoli che fiorivano intorno ad esse. Nel 1790 la cassa-reliquiario venne dotata del busto ligneo napoletano del Santo che ancora si venera nella Chiesa madre.
Con l'assessore Giuseppe Rocchetta
La parrocchiale di San Giuliano di fondazione quattrocentesca conserva uno splendido altare napoletano in marmi policromi dell'Ottocento e due cappelle, quella rinascimentale dedicata alla Madonna del Carmelo con fornice sontuosamente scolpito in pietra e la volta rocaille decorata dal pittore aiellese Raffaele Aloisio, e la cappella del Rosario, anch'essa affrescata. Nella Chiesa dei Santi Cosma e Damiano, decorata da stucchi settecenteschi, si ammira sull'altare maggiore una deliziosa scultura lignea raffigurante l'Immacolata, detta popolarmente "a Mmaculatella" per via delle sue piccole dimensioni, capolavoro napoletano del Settecento.
Nella chiesa del Convento, ricostruita nel 1735 smontando la fondazione quattro-cinquecentesca dalla sua originaria sede e rimontandola presso la zona bassa di San Martino, si conservano i resti del monumento sepolcrale di Paolo Siscar - la Vergine Annunziata, l'Angelo annunziante e l'Eterno Padre in marmo bianco - rimontati nel sontuoso altare maggiore di stucchi, capolavoro di maestranze calabresi. Nel pronao della stessa chiesa, al quale si accede da un meraviglioso portale finemente intagliato, si ammira la monumentale Cappella di Santa Maria delle Grazie, detta anche dei Cybo Malaspina, fatta erigere da Alfonso Cybo nel 1597. La fronte del sacello, finemente disegnata e realizzata in arenaria locale dal superbo ingegno del messinese Pietro Barbalonga, si ispira ad architetture di eco michelangiolesca, o comunque dichiaratamente toscana, secondo l'interpretazione del cefaludese Giacomo Del Duca, allievo del Buonarroti e maestro ispiratore dello stesso Barbalonga. Di grande effetto sono le erme antropomorfe e le bellissime maschere che sembrano "vigilare" l'ingresso della cappella della Vergine delle Grazie, al cui interno s'innalza il pregevole altare in marmo verde di Calabria con profilature in marmo bianco e marmo nero di Lipari. Sul fastigio si legge l'elegante lapide dedicatoria che ricorda la committenza di Alfonso Cybo, castellano di Aiello, e la data 1598. Meritevoli di attenzione sono anche gli splendidi stemmi della casa ducale e la pala d'altare, quest'ultima dipinta dall'aiellese Raffaele Aloisio nella prima metà del XIX secolo. Nella stessa cappella è, altresì, ospitata la veneratissima statua lignea ottocentesca della Madonna della Grazia.
A Pietro Barbalonga si deve anche il progetto e la realizzazione della fronte monumentale di Palazzo Giannuzzi, scolpita con estrema eleganza formale richiamando i moduli più aggiornati della cultura rinascimentale toscana. Notevole anche il settecentesco balcone di palazzo Viola, ornato da gattoni in pietra e da una squisita balaustrata in ferro battuto dalle flessuose linee a "petto d'oca". Meritevoli di visita e di approfondimento anche i palazzi dei castellani Di Malta, della famiglia Maruca (oggi Belmonte), dei Bove (poi Inserra), dei Viola che, insieme all'incredibile mole di profilature, portali, balconi e moduli architettonici presenti negli altri palazzi cittadini, esprimono l'incredibile fioritura dell'arte rinascimentale e poi barocca nel feudo dei Cybo Malaspina.
Si ringraziano:
Wedding TV, la TV del matrimonio, per il supporto mediatico
www.weddingtv.it
Stella Filella per l'organizzazione
www.stellafilella.com
Giuseppe Rocchetta per i contributi storici e culturali sul patrimonio artistico di Aiello
La rocca di Aiello Calabro
Gli allestimenti di Stella Filella
Con Stella Filella
Gli allestimenti di Stella Filella
Stella Filella, Giuseppe Rocchetta, Marco Renzi di Wedding TV, il sindaco Luca Lepore, e la padrona di casa a Palazzo Cjbo Malaspina