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29/01/2015
Cenare sotto al tetto
Cenare sotto al tetto

My dear friends, ho fatto dell’arte del ricevere il cuore della mia professione, ecco quindi che, gli ambiti in cui svolgo la mia professione di architetto sono, non solamente quello della casa, ma anche quello dell’accoglienza in genere.

Vi racconto quindi, come nasce un ristorante, che voglia avere nella sua anima, i valori e le atmosfere di una vera casa.

Ci troviamo all’ultimo piano di un edificio che un tempo era una fabbrica, che, si disponeva, come succedeva all’inizio del ‘900 su più piani. Oggi questa struttura ospita un luxury hotel e il ristorante è il suo fiore all’occhiello, con un ingresso riservato agli ospiti esterni. Questi accedono dalla strada ad un piccolo andito che già deve raccontare ciò che sarà lo spazio che li attende al termine del percorso in ascensore.

I colori che ho scelto sono il rosso, il cannella, l’avorio.

Gli arredi, disegnati appositamente, mescolano tessuti uniti e rigati, i grandi lampadari sono arricchiti da preziose passamanerie, la zona cucina è schermata da paraventi rivestiti anch’essi in tessuto, le tende alternano teli riccamente drappeggiati e appoggiati a terra, nei colori prescelti.

Per finire e rendere tutto ancor più accogliente, la nota vivace dei fiori che, naturalmente, non potranno che accordarsi nelle tinte, alla palette che ha guidato tutto il progetto.

 

 

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