Anche quest'anno, lo spazio Marras, di Milano ha accolto, sorpreso e ispirato tutti quelli che hanno trascorso lì, un po' di tempo e che, magari, vivendo un'esperienza ancora più completa hanno scelto di cenare in quel ristorante che appare e scompare come una magia, in uno spazio che si rinnova ogn anno, una tela vuota sulla quale disegnare sogni preziosi, da vivere in compagnia e in serena armonia.
Tavoli e sedie che raccontano ognuno una storia diversa a chi ha voglia di ascoltare, sono immersi in un bosco incantato, di foglie, tronchi, piccole luci, dove non stupirebbe veder apparire le Janas, le piccole fate dei boschi sardi.
Una scenografia in cui gli allestimenti floreali curati da Tonino Serra, si mescolano delicatamente all'insieme, con i loro colori morbidi, che parlano di una natura libera e felice.
Sui tavoli le bellissime ceramiche disegnate da Marras, che stupisce ogni anno per la sua capacità di creare novità dalla tradizione.
E per finire i preziosisissimi dolci sardi che paiono essere gioielli in miniatura dove l'abilità di chi li ha realizzati ci permette di godere di incredibili ricami, di colori suggestivi e naturalmente, del dolcissimo contenuti di zucchero e mandorle, realizzato secondo le ricette della tradizione.
Il menù è curato dallo chef Giuseppe d'Aquini per Giovanni Rana.
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